Perché Meta?
Il termine Meta Psichiatria, non si riferisce alle teorie spirituali dello psichiatra Thomas Hora, ma ad un termine tanto nuovo quanto inflazionato: il Metaverso.
In realtà, questo termine fu usato per la prima volta nel libro di fantascienza cyberpunk di Neal Stephenson, edito del 1992 e intitolato Snow Crash, dove veniva immaginato un universo digitale condiviso tramite internet, nel quale le persone reali potevano interagire tramite avatar.
Il concetto è reso magnificamente nei due moderni colossal: Avatar di James Cameron e Ready Player One di Stephen Spilberg.
In entrambi i film viene scisso il solido rapporto con il mondo tangibile.
Il Mondo Schizofrenico
Per millenni l’astrazione al reale è stata guidata da rituali sciamanici, spesso affiancati da droghe psichedeliche e dalla fede religiosa.
Tutto il resto ricadeva nelle dispercezioni e nei disturbi dell’io, che caratterizzano gli stati psicotici o francamente schizofrenici.
Il mondo di un paziente Schizofrenico, viaggia su binari che costeggiano il reale: i suoni, gli odori, le relazioni e persino la percezione di se stessi, del proprio corpo e propri pensieri, sono messi in dubbio.
Il corpo, può essere esperito come una sorta di avatar innaturale. I movimenti da fluidi e involontari, divengono rigidi, stereotipati, meccanici.
Persino la percezione del tempo e dello spazio sono fugaci. (Vedi articoli collegati)
Tutto può essere allo stesso tempo reale ed irreale, amichevole o minaccioso, piacevole o spiacevole.
Lo stereotipo del reale
Diamo per assodato che il piatto di pasta appena mangiato, le persone che abbiamo di fronte, la nostra immagine riflessa allo specchio, siano reali.
Come dubitare di ciò che sempre ci è apparso davanti agli occhi… sul tema consiglio vivamente i film Inception e The Truman Show
Nei sogni, l’esame di realtà salta, anzi, il vissuto è talmente vivido da farci sembrare banale il quotidiano.
Le persone che naturalmente o volontariamente riescono a indurre la coscienza nel sogno, nei così detti sogni lucidi, diventano creatori e padroni del loro mondo.
Quando crediamo di essere desti, secondo i dettami alchemici, siamo solamente ricaduti in un “sonno verticale“, dove gli eventi che accadono non sono altro che una mera reazione a stimoli sensoriali, e nulla più.
Realtà Virtuale e Aumentata
I visori di realtà virtuale come l’Oculus Quest 2, si stanno diffondendo rapidamente e chi l’ha provato non ha certo bisogno di essere convinto di quanto sia incredibile e coinvolgente il livello di fedeltà raggiunto.
Una volta indossati i visori e tracciata sul pavimento l’area di interazione, veniamo trasportanti in un’ altra dimensione.
Potrebbe venire scontato il paragone con un’evoluzione delle consolle per videogames, ma qui siamo davanti ad un nuovo paradigma.
Lo scopo non è quello di intrattenere, siamo già in abbondante overdose dopaminergica da social network.
L’ utente non è uno schermo sul quale proiettare pubblicità, come avviene con gli smartphone, ma un fruitore attivo della realtà nella quale viene immerso.
Le due principali app di meditazione: Guided Meditation VR e Tripp, offrono esperienze di mindfulness, controllo dell’ansia e rilassamento basato sul respiro, dalla immersività sbalorditiva.
Basta selezionare uno scenario, come una spiaggia tropicale, una cascata o un paesaggio psichedelico e una voce guiderà il nostro percorso meditativo.
Il respiro è visualizzato come particelle di luce che entrano ed escono dalla bocca. I suoni della natura e degli animali sembrano provenire da un autentico ambiente tridimensionale.
Dall’esterno può sembrare un atto di estraneamento, di isolamento da ciò che ci circonda ma la realtà aumentata permetterà di ovviare a tutto ciò.
Avremo occhiali, annunciati da Apple e Google, con i quali interlacciare il reale e il virtuale. Già in commercio gli occhiali RayBan con fotocamere, altoparlanti e microfono.
Sulle lenti si potranno visualizzare messaggi, videochiamate, mappe del navigatore o informazioni tecniche utili per chirurghi, piloti o ingegneri.
Tutto questo è molto ben rappresentato dalla serie Netflix: Black Mirror. Intendiamoci, gli scenari distopici sono dietro l’angolo. Tapparsi gli occhi e glorificare i bei tempi antichi nei quali i bambini giocavano nei cortili e i più vivevano felici non rallenterà questi cambiamenti.
Blockchain e Mondi Alternativi
La tecnologia blockchain e in particolare i derivati di Ethereum, la rete blockchain sviluppata da Vitalik Buterin, stanno aprendo le porte a dei veri e propri mondi digitali paralleli.
Semplificando molto, si tratta di un sistema di certificazione delle informazioni trasmesse tra due utenti. Tale certificazione può assumere il contenuto di una valuta, l’attestazione di proprietà di un’opera, di una canzone o di uno scenario digitale. Per approfondimenti riporto a questo video.
Sulla falsa riga di social game come Second Life o The Sims, questi mondi, fruibili in modo particolare con i visori citati, sono certificati dalle blockchain, divenendo autenticabili, distaccandosi dalla funzione ludica e andando a costituire i Metaversi dei quali tanto si sta parlando. Decentraland e The Sandbox sono i principali.
Tutti i beni reali, come terreni, auto, quadri, ville, negozi, stanno andando letteralmente a ruba.
Uno yacht è stato venduto per 650 milioni di dollari e un CryptoPunk per 500 milioni.
Per chi avesse un largo Crypto Portafoglio, o meglio Wallet, i principali portali di vendita o scambio sono OpenSea e Superrare.
Aperta persino la prima officina per auto digitali, con pagamenti in crypto valute dedicate al singolo metaverso, tutte convertibili in valute FIAT, come Euro e Dollaro.
Il tutto è molto discutibile e personalmente non vedo tanti fattori positivi ma si sa, il denaro è uno dei più forti motori dell’uomo, e se si muovono capitali del genere, non si può certo pensare a una moda passeggera.
La mia personale opinione è che, per il momento, si tratti di un gioco per ricchi annoiati e furbissimi speculatori.
Potrebbe anche essere un colossale schema Ponzi, un castello di carta. Sarebbe anche auspicabile ma al momento il fenomeno non si può ignorare.
E cosa centra la Psichiatria?
Secondo le stime dei principali analisti di settore, non solo i metaversi continueranno a crescere, ma trascorreremo buona parte della nostra vita al loro interno.
Gli scettici diranno che a loro non succederà mai, allo stesso modo di come è successo con l’avvento di internet e dei social network.
Brand come Adidas, Nike, Dolce & Gabbana, si stanno contendendo con milioni di cryptodollari la moda digitale. Che senso avrebbe spendere denaro per un abito reale se si trascorresse la maggior parte del tempo nel metaverso. Stesso discorso per auto, articoli sportivi, svaghi e vacanze.
Per non parlare della ricerca del partner e della pornografica, per i quali servirebbe un articolo intero… immaginate l’impatto che sta avendo la pornografia tridimensionale sulla mente di un adolescente.
Direi che ci sono tutti gli estremi per comprare il primo terreno digitale e costruire la prima clinica virtuale per salute mentale reale. Peccato che su The Sandbox siano esauriti e su Decentraland gli scarti partano da 48 mila dollari.
Passeggiando per Decentraland, si potrebbe passare per il viale Ubisoft e andare come ogni settimana in clinica, parlare con lo psichiatra collegato dall’altra parte del mondo e pagare in cryptovalute spendibili nel mondo reale.
La psichiatria di transizione digitale diventerà un bene di prima necessità per accompagnare un apparato psicofisico che sta subendo un tale cambiamento di usi, costumi, sensazioni e percezioni.
Il rischio che si potrebbe correre è quello di smarrire i confini del reale, perdere di vista la fisicità, i contatti e la vita stessa senza un adeguato supporto.
Perdere il lavoro nel metaverso o essere lasciati dal partner, avrebbero le stesse implicazioni sull’emotività terrestre. Disturbi d’ansia e depressioni sarebbero sempre più pervasive e le psicosi raggiungerebbero nuove forme d’essere.
Sono già stati programmati e venduti i primi Casino, con notevoli problemi di dipendenza dal gioco d’azzardo.
Non tutto però è da gettare alle ortiche: pensiamo a come una persona con gravi disabilità fisiche o neurologiche possa vivere situazioni, esperienze e viaggi virtuali che altrimenti sarebbero precluse.
Pensiamo ai possibili vantaggi che se ne potrebbero trarre dall’esposizione graduale alle fobie: ragni, serpenti, paura di volare, ma anche fobia sociale.
Già presente nello store un’app di simulazione di un aperitivo con la quale le persone evitanti possono avvicinarsi in modo tutelato a situazioni socialmente coinvolgenti.
Presente anche un’esperienza 3D all’interno di una mente schizofrenica. Si chiama Goliath, e assicuro che quando ci si sente chiamare alle spalle con la propria voce registrata a inizio gioco, il pavimento sotto i piedi inizia a tremare.
Conclusioni
Non sappiamo ancora cosa ci prospetta il futuro, la legge di Moore sta raggiungendo valori esponenziali e la nostra mente non riesce a tenere il passo.
Anche per un appassionato di tecnologia, il numero di innovazioni giornaliere sta diventando troppo alto.
Nella perenne rincorsa al progresso, all’esposizione mediatica, al dilagare di “idee prevalenti” fomentate da fake news, ci stiamo dematerializzando.
Basta passare una notte di guardia in un pronto soccorso per vedere come gli adolescenti siano travolti e svuotati da un mondo tanto nebuloso e privo di riferimenti.
I disturbi di personalità stanno diventando una costante. Adolescenti o pre-adolescenti non reggono la minima frustrazione.
Tutto deve essere immediato, appagante e ottenuto con il minimo sforzo, altrimenti l’aggressione ad un genitore, i tagli sulle braccia o l’uso di sostanze diventano l’unico tragico anestetizzante per una vita fastidiosa.
I social media, se da una parte promuovono la connessione sociale, dall’altra, portano a brevi interazioni che sostengono conoscenze numerose ma spesso superficiali, richiamando la necessità della costruzione di legami significativi con le persone intorno noi.
L’educazione digitale è un punto fondamentale per evitare lo sviluppo di una nuova forma di isolamento nella realtà virtuale.
Nel mondo digitale le percezioni sensoriali vengono distorte e spesso amplificate. La persona è abile, resistente, prestante.. immergendo i soggetti in mondi virtuali così iper-realistici da far dimenticare il confine tra realtà e finzione.
Nello scenario descritto, il compito di tutti e in particolare di chi si occupa di salute mentale è quello di non girare la testa dall’altra parte e di inoltrarsi in questo Crypto Universo, per capirne i benefici e anticiparne rischi, criticità e sfide.
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