
Il rapporto tra paziente psicotico e mondo digital: due lati della stessa medaglia, tra opportunità e pericoli.
Ormai è sotto gli occhi di tutti, anzi, letteralmente incollato ad essi.
Tutti i device digitali stanno focalizzando le nostre attenzioni, divenendo il passaggio obbligato per i nostri pensieri e per le nostre azioni.
Si stanno valicando i limiti anagrafici: sia bambini di 4 anni, sia signori di 95 anni, riescono ad accedere a YouTube, ad installare App e a effettuare Videochiamate.
Incredibilmente, lo stesso vale per i pazienti con psicosi, la cui visione sul mondo comunicativo è slacciata dal reale, come nella Schizofrenia. O dove i limiti espressivi e relazionali sono il principale vincolo, come nell’Autismo.
Questa propensione può sfociare in vere e proprie Dipendenze Digitali.
Ma si può vedere il lato positivo della medaglia nel rapporto tra paziente psicotico e mondo digital?
Per molti pazienti psicotici, il mondo digitale rappresenta un’opportunità di connessione con la realtà esterna, facilitando interazioni sociali altrimenti complesse. Attraverso piattaforme online e dispositivi digitali, possono trovare spazi sicuri in cui esprimersi, riducendo l’isolamento e migliorando la percezione del sé. Tuttavia, questa connessione virtuale richiede un equilibrio per evitare il rischio di alienazione o distorsioni percettive.
Sai cos’é una Terapia Digitale? Le Terapie Digitali stanno emergendo come strumenti innovativi per supportare i pazienti con disturbi psicotici. Attraverso app e programmi specifici, è possibile monitorare sintomi, stimolare abilità cognitive e favorire un’interazione strutturata con il mondo esterno.
Se ti interessa questo tema, puoi leggere il mio ultimo articolo pubblicato sul portale italiano di Psichiatria Digitale.
Buona lettura…
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