
Come psichiatra e psicoterapeuta, l’ascesa del lungotermismo, una visione distorta del progresso tra le élite tecnologiche mi suscita profonda preoccupazione.
La mia fascinazione per la tecnologia, l’intellligenza artificiale e le neuroscienze si fonda sulla convinzione che queste discipline debbano servire il benessere umano, un principio che il lungotermismo sembra trascurare.
Il lungotermismo, come filosofia, sostiene che il nostro dovere morale principale sia quello di massimizzare il benessere del maggior numero possibile di persone nel lungo termine.
Sebbene questa visione possa apparire altruistica, le sue interpretazioni da parte dei sostenitori conducono frequentemente a conclusioni aberranti che ignorano la complessità della condizione umana.
L’idea di sacrificare miliardi di vite nel presente per un ipotetico beneficio di un numero esponenzialmente maggiore di individui in un futuro remoto appare agghiacciante e moralmente inaccettabile. Tale posizione rischia di svalutare il valore della vita attuale in favore di un calcolo utilitaristico che ignora le sofferenze immediate, riducendole a sacrifici necessari per un obiettivo futuro.
❄️ La logica disumanizzante del Lungotermismo
La fredda logica matematica alla base del lungotermismo, se scollegata dall’empatia e dalla realtà sociale, si traduce in una forma di disumanizzazione.
Gli esseri umani non possono essere ridotti a meri numeri, e la loro sofferenza non può essere trattata come una variabile da minimizzare per ottenere un ipotetico benessere futuro. Il rischio concreto è che, in nome di un calcolo astratto del “bene”, si giustifichino politiche che non solo ignorano le sofferenze attuali, ma le aggravino, in particolare quelle dei gruppi più vulnerabili.
È dunque fondamentale ricordare che la moralità non può essere una questione di numeri: essa è fatta di relazioni, empatia e giustizia sociale.
🌱 Antropocentrismo e Crisi Ecologica 🌍
Un’altra preoccupazione significativa è la visione antropocentrica del lungotermismo.
La concezione dell’essere umano come entità separata dalla Terra e dagli altri esseri viventi porta a sottovalutare l’impatto devastante delle nostre azioni sull’ecosistema.
La colonizzazione spaziale, proposta da molti lungotermisti come soluzione ai rischi esistenziali dell’umanità, diventa un alibi per ignorare la crisi climatica e la necessità di un rapporto più equilibrato con il pianeta. Questa mentalità perpetua un approccio estrattivo e predatorio verso l’ambiente, trascurando l’urgenza di proteggere gli equilibri naturali per il benessere delle generazioni future.
🧠 Le Neuroscienze e la complessità della Mente Umana 🤯

Dal punto di vista neuroscientifico, il lungotermismo ignora la complessità della mente umana.
Ridurre la moralità a un calcolo matematico significa negare l’importanza delle emozioni, dei valori e delle esperienze soggettive nella formazione delle decisioni.
Le neuroscienze ci insegnano che il cervello umano non è un mero elaboratore di dati in modo razionale: è un sistema dinamico e complesso, influenzato da emozioni, interazioni sociali e cultura.
La pretesa di prevedere e controllare il futuro dell’umanità attraverso algoritmi e modelli predittivi è non solo illusoria, ma anche pericolosa, poiché rischia di trascurare la natura intrinsecamente incerta, vulnerabile e creativa dell’essere umano.
🚨 Il potere del Lungotermismo nelle Istituzioni 🏛️
L’influenza crescente del lungotermismo nelle istituzioni politiche e finanziarie rappresenta un segnale d’allarme.
Quando una filosofia così distante dalla realtà quotidiana delle persone comuni penetra nelle stanze del potere, il rischio è che le decisioni politiche vengano prese sulla base di modelli teorici che ignorano le sofferenze concrete e immediate degli individui.
La retorica tecnocratica del lungotermismo, con la sua visione distorta del progresso, rischia di diventare uno strumento di potere nelle mani di élite che intendono plasmare il futuro a propria immagine e somiglianza, escludendo chi non condivide la loro visione.
🌟 Un appello per un futuro etico e sostenibile 🌱
Come psichiatra, ritengo essenziale promuovere un’etica basata sull’empatia, sulla solidarietà e sulla responsabilità verso il presente.
Dobbiamo affrontare le sfide globali con urgenza, adottando una visione olistica che tenga conto dell’interdipendenza tra esseri umani e ambiente. La tecnologia e le neuroscienze possono contribuire a costruire un futuro più giusto e sostenibile, ma solo se utilizzate con saggezza e una profonda consapevolezza della nostra comune umanità.
Il progresso non può essere misurato esclusivamente in termini di potenziale benessere futuro; deve essere valutato anche in termini di come trattiamo le persone oggi, di come proteggiamo l’ambiente e di come costruiamo relazioni significative e comunità resilienti.
Solo in questo modo possiamo garantire un futuro che sia non solo tecnicamente avanzato, ma anche umanamente ricco e inclusivo.
Lascia un commento