Sono nato nel 1987, anno cruciale, capofila della grande transizione tecnologica, sociale e comunicativa, definita generazione Millennials.
E questo implica molte cose.
Implica l’aver assaporato una realtà prettamente tangibile, materiale, diretta, emotiva. Il mondo era quello abitato da millenni, in cui ci si sentiva collocati in una precisa sfera spaziale, nella quale la percezione del tempo era lineare ed il tutto era sincronizzato con i ritmi della natura.
Si nasceva con la forte percezione di essere vivi, consapevoli dell’ambiente, del proprio ruolo e della propria persona. Si sapeva chi eravamo, si sentiva l’irrazionale istinto che ci avrebbe guidato nelle fasi della vita, e spesso ci si dava retta. I rapporti con gli altri erano genuini. Non inteso in senso buonista, ma in quello percettivo.
Le amicizie non erano mosse da un bisogno, dalla necessità di appartenere ad un gruppo, da vuoti interiori. Erano mosse dalla semplice volontà di stare insieme, di scambiarsi idee, esperienze ed emozioni. Ben inteso, anche rabbia, astio, rancore, ma pur sempre scambiando con l’altro, nel modo più umanamente naturale.
Le famiglie, in buona parte, fungevano da incubatore sociale, in cui sperimentare, sbagliare, crescere, sentire i confini tra il giusto e lo sbagliato, il costruttivo e il distruttivo.
I sani ruoli gerarchici non venivano sentiti come privativi della libertà personale, ma come guida per la futura realizzazione personale.
Nei primi anni 90, tutto stava per cambiare… e la nuova Stele di Rosetta, almeno per me, prendeva il nome di Commodore Amiga 500, il primo “pc”, con il quale si potevano svolgere operazioni di ufficio, o, nella maggior parte dei casi, perdersi nel mondo virtuale dei videogiochi. Il portale ormai era stato varcato.
Alla realtà tangibile si stava affiancando un mondo digitale, sterminato, senza confini spazio-temporali e dannatamente attraente. La realtà iniziava ad essere percepita come lenta, banale e ripetitiva. Ed eravamo solo agli inizi.
Avendo commesso il madornale errore di non cogliere la semplice complessità del primo Macintosh, sono approdato nella Galassia Microsoft. I pomeriggi passati con gli amici in bicicletta per Sanremo, si erano trasformati in ancestrali Twitch, dispersi tra i più pixellosi e terrificanti scenari di Doom, Descent, Command & Conquer Red Alert e MechWarrior.
Da lì il passo ai visori 3D Valve Index, Meta Quest, è stato breve, anzi brevissimo. Il tutto intervallato da una serie di piccoli dettagli come gli smartphone, ormai estensione ineludibile delle nostre mani… e della nostra mente. Gran parte dei nostri pensieri viene ormai filtrata da questi schermi neri, citando l’illuminante serie televisiva Black Mirror.
La percezione del Sé, si sta tramutando, traslandosi dal reale al virtuale, dove tutto è bello, colorato, immediato, accessibile, disponibile, eccitante, personalizzato.
Da queste premesse, ho cambiato bruscamente direzione, affrontando le trincee dei banchi di Medicina, dove per anni non riuscivo a trovare una giustificazione alla scelta compiuta.
Fino al 2018, con l’ingresso a Psichiatria. Letteralmente un tuffo nel vasto e inesplorato mondo della mente, delle neuroscienze, delle psicosi, delle allucinazioni, delle immense sofferenze e delle accecanti gioie.
Un viaggio al confine tra reale, immaginario, illusorio, virtuale e… digitale.
Proprio dal connubio reale/digitale, nasce il mio campo di interesse. Dal quale è iniziata la mia collaborazione con un team di esperti della Salute Mentale, dalla visione progressista, concretizzata nel portale italiano di Psichiatria Digitale.
Nel 2023, per provare a scalfire il dilagante mondo dell’anti-psichiatria e lottare contro lo stigma della malattie mentali, ho aperto due canali video su TikTok e Instagram, nei quali condivido più volte a settimana video informativi, consigli, osservazioni e potrò rispondere alle vostre domande.
Con il mio lavoro spero di poter aiutare le persone a vivere una vita più felice e soddisfacente.
Se la mia storia ti ha incuriosito, appassionato o fatto terribilmente arrabbiare, puoi seguire il mio blog nella pagina a fianco, dove potrai leggere i miei ultimi articoli, condividerli o criticarli.